Scrivere è sempre stata una delle mie attività preferite. In giuste dosi: non vorrei mai fare lo scrittore o il giornalista, ma scrivere un articolo ogni tanto mi fa piacere.

Ho scritto un'infinità di articoli di informatica. Le prime cose sono uscite su Applicando intorno al 1985, quando ancora era diretta da Benvenuti e pubblicata da Editronica. Dopo il militare ho lavorato per un anno presso una società che curava alcune riviste per l'editoriale Jackson. Ho scritto tantissimi articoli, sotto il mio nome o con lo pseudonimo Enrico Astolfi, su Computergrafica e applicazioni (poi Computergrafica e Desktop Publishing) e anche qualcosa su Videotel Magazine. Terminata questa esperienza ho cominciato a scrivere in modo regolare su Applicando (già del Gruppo JCE, sotto la direzione di Renato Gelforte).
Nei primi anni novanta, chiamato da Mario Pettenghi, comincio a scrivere per Mondadori: alcuni articoli per PC Week Italia, poi un libro scritto con Anna Cabrini, Manuale di Microsoft Excel. Inizia l'esperienza di Clic!, ottima rivista diretta da Francesco Di Martile, con l'ambizioso obiettivo di fare quasi divulgazione, spiegare il difficile mondo dell'informatica nel modo più semplice, per tutti. Scrivo molti articoli per Clic!, che annoverava fra i suoi collaboratori alcuni dei migliori giornalisti di informatica del settore, come Andrea Lawendel e Massimo Triulzi.
Nel frattempo collaboro un po' con NetWorld, una piccola rivista dedicata a internet che cessa molto presto.
Da alcuni anni non ho più molto tempo per dedicarmi a questa attività. Ho in programma alcune collaborazioni con PCWorld Italia.

Ovviamente ho scritto moltissimo anche nel settore fantascienza. Molto su riviste amatoriali nei primi anni ottanta, e qualcosa sulle poche riviste professionali. Da quando curo Delos ovviamente ho scritto moltissimi articoli su questa rivista.

L'apertura di un mio articolo sull'email uscito su Clic! nel 1997. Clic! fu una rivista eccellente, con un progetto molto valido e originale e collaboratori di prim'ordine. Purtroppo dopo l'ottima accoglienza iniziale le vendite diminuirono fino a causarne la chiusura, due anni dopo.